Bitcoin, criptovalute in ISEE?

criptovalute vanno nell'ISEE?

La principale monta virtuale (criptovaluta) è senz’altro il Bitcoin, ma oggi in circolazione ce ne sono molte altre, come ad esempio: Ethereum, Tether, Dogecoin, ecc. Probabilmente se ti trovi su questa pagina è perché devi richiedere l’attestazione ISEE e non sai se questi asset debbano essere indicati oppure no della dichiarazione DSU per il rilascio della tua attestazione. In questa breve guida potrai scoprire tutte le informazioni necessarie. 

Premessa

In Italia, come anche in molti altri paesi le criptovalute non hanno una specifica normativa. Ciò vuol dire che al momento non è definito un principio per la determinazione del valore e l’eventuale tassazione. Il fisco italiano tassa le plusvalenze derivanti dalla vendita di Bitcoin e simili, trattandole come fossero valute estere.

Le criptovalute devono essere dichiarate ai fini fiscali? 

I cittadini che pagano le tasse in Italia e detengono criptovlute, per almeno 7 giorni e per un importo superiore ad € 51.645,00 devono dichiarare tale circostanza nel modello 730 o Unico Persone Fisiche. 

Le criptovalute devono essere indicate nella DSU ai fini ISEE?

Bitcoin & co. fanno parte del patrimonio mobiliare del cittadino. Quindi tutti coloro che detengono un portafoglio virtuale, a prescindere dal valore, devono indicare tale circostanza nella propria DSU al fine del rilascio dell’attestazione ISEE. 

Come e quando dichiarare le criptovalute ai fini ISEE? 

Come per le altre tipologie di patrimonio mobiliare, le monete virtuali devono essere indicate nel quadro FC2 sezione II della DSU, come “altri strumenti e rapporti finanziari“. Il valore da indicare è quello di cambio alla data del 31/12 del secondo anno precedente alla presentazione della DSU all’INPS. Per esempio, se devi richiedere l’attestazione ISEE per l’anno 2023 il valore sarà quello relativo al 31/12/2021.

Conclusioni.

In definitiva, se ti stai chiedendo se le criptovalute rientrano tra i patrimoni mobiliari da indicare per il rilascio dell’ISEE, la risposta è sicuramenti Si.

 

Aggiornamento del 27/02/2024 – Update

Riferimenti normativi e di prassi:

  • commi 126 – 147, art. 1, Legge n. 197/2022 (Legge di bilancio per l’anno 2023);
  • Circolare Agenzia delle Entrate n. 30/E del 27/10/2023.

Con la legge di bilancio per l’anno 2023 e il successivo chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate, il sistema delle criptovalute (Bitcoin e simili) riceve una regolamentazione più precisa in merito alla tassazione applicabile. 

Cosa si intende, ai fini fiscali, per cripto attività?

“rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.

Che tipo di reddito generano le cripto valute?

Bitcoin, Ethereum ecc. generano, per il contribuente, redditi diversi.

Come si calcolano i redditi diversi (e le imposte) derivanti dalle cripto valute?

Per determinare il reddito diverso, su cui poi calcolare l’imposta, si rende necessario effettuare una differenza tra corrispettivo percepito (es. rivendita) e il costo di acquisto. I valori devono essere considerati al lordo di eventuali altri oneri sostenuti dal contribuente (es. commissioni, bolli, ecc.). Se dalla predetta operazione matematica ne risulta un valore inferiore ad € 2.000,00, nessuna imposta è dovuta (franchigia). Sulle somme eccedenti i 2k, invece, si paga un imposta del 26%. Infine è stata introdotta l’imposta di bollo sulle rendicontazioni periodiche e annuali. Questa imposta può raggiungere importi molto consistenti poiché è pari al 2×1.000 degli assetti virtuali detenuti. 

Se ci si affida a gestori professionali?

Per chi invece del fai da te, si affida ad intermediari abilitati ed autorizzati, in Italia, ai sensi della legislazione sull’intermediazione finanziaria (TUF) sarà esentato, a determinate condizioni, dal dover dichiarare al fisco i propri asset. Sarà, infatti, l’intermediario stesso a calcolare, trattenere e versare, per conto del contribuente le relative imposte. Un pò come avviene per la gestione collettiva del risparmio (SGR ecc.)

Criptovalute ed ISEE, cosa cambia dal 2023? 

Per gli asset detenuti nel 2023 e quindi dichiarati nella dichiarazione dei redditi 2024, questi avranno effetto ed incidenza nella DSU ISEE per l’anno 2026. Si ritiene che,  se i valori siano stati esposti nel modello UNICO e/o 730, non debbano essere indicati della DSU ISEE. Nel caso di wallet gestito da operatore finanziario abilitato, invece, sarà necessario farsi rilasciare l’attestazione ed inserire i valori nel quadro FC2, sezione II, con codice 99 (altri strumenti e rapporti finanziari); ciò anche per chi adotta strumenti fai da te su piattaforme estere o non rientranti tra gli intermediari abilitati. 

Quanto vale il tuo Asset?

Origine: CurrencyRate
Share the Post:

Potrebbe interessarti anche