Bonus IRPEF

Trattamento integrativo o Bonus IRPEF (ex bonus Renzi) a chi spetta e come ottenerlo

Il trattamento integrativo o bonus IRPEF è un bonus fiscale che è disponibile per alcuni contribuenti in Italia. Questo rimborso è applicabile a coloro che hanno un reddito imponibile annuo inferiore a 28.000 euro. Il rimborso si basa sulle imposte pagate dal contribuente nell’anno stesso. Il trattamento integrativo o bonus IRPEF (ex bonus Renzi) è disponibile per chi è lavoratore dipendente o percepisce redditi assimilati. Per beneficiare del trattamento integrativo o bonus IRPEF, i contribuenti devono possedere determinati requisiti. Per accedere a questa agevolazione non necessario avere un ISEE in corso di validità.

Trattamento integrativo Bonus IRPEF Renzi

Tabella dei Contenuti

Che cos’è il trattamento integrativo o Bonus IRPEF?

Il trattamento integrativo o bonus IRPEF è un bonus economico concesso ai lavoratori a reddito medio-basso prodotto in Italia. È anche conosciuto come il bonus Renzi, dal nome del premier che lo ha introdotto nel 2014. Il bonus vale fino a € 1.200 all’anno e viene versato direttamente dal datore di lavoro in busta paga con cadenza mensile.

A chi spetta il trattamento integrativo o Bonus IRPEF?

Il trattamento integrativo o Bonus IRPEF spetta a tutti i contribuenti che hanno un reddito da lavoro dipendente o assimilato entro 28.000 euro (nell’anno 2021 il limite di reddito era fissato ad € 40.000). Il bonus è riconosciuto in base all’IRPEF e alle detrazioni effettivamente previste per il contribuente e non può superare l’importo di 1.200 euro. Il limite minimo di reddito, invece, è pari ad € 8.174,00, somma al di sotto del quale non è previsto il pagamento di imposta IRPEF.

Come ottenere il trattamento integrativo o Bonus IRPEF?

Per ottenere il trattamento integrativo o Bonus IRPEF, non è necessario nessun adempimento specifico. Il datore di lavoro, in assenza di comunicazione contraria da parte del lavoratore, è tenuto a corrispondere il bonus mensilmente in busta paga, in aggiunta alla normale retribuzione. In pratica l’azienda, in base ai propri dati reddituali del lavoratore, sviluppa i calcoli necessari per attribuire o meno il trattamento integrativo. Nel caso il datore di lavoro non corrisponda il bonus, il lavoratore potrà comunque beneficiarne presentando la dichiarazione dei redditi (modello UNICO PF o 730). Allo stesso modo, alcune categorie di lavoratori (domestici COLF e badanti), in dichiarazione dei redditi potranno beneficiare del bonus.

Esempi di calcolo trattamento integrativo o Bonus IRPEF

Il calcolo di quanto spetta al lavoratore a titolo di trattamento integrativo (o bonus IRPEF ex Bonus Renzi) è abbastanza semplice: si esegue una semplice sottrazione detrazioni spettanti – imposta lorda se da questa operazione scaturisce un risultato pari a zero o un importo negativo, il trattamento integrativo non spetta se, invece, il risultato è positivo il bonus IRPEF spetta. Di seguito alcuni esempi numerici:  

  • Esempio 1: Reddito fino ad € 14.999,99 bonus intero € 1.200/anno
  • Esempio 2: Redditi tra 15.000 e 28.000 euro

Imposta lorda € 1.750 – detrazioni € 750 = € 1.000,00 bonus IRPEF spettante;

Imposta lorda € 2.000 – detrazioni € 2.100 = – €100,00 in questo caso il trattamento integrativo non spetta.

Documenti da presentare per ottenere il trattamento integrativo o Bonus IRPEF

Nel caso il datore di lavoro non attribuisca il trattamento integrativo automaticamente al lavoratore, poiché l’azienda prevede di corrispondere redditi al di fuori dei limiti evidenziati, come spesso accade nei contratti a termine o in caso di assunzioni in corso d’anno, il lavoratore potrà presentare all’azienda una autocertificazione chiedendo che nella determinazione del bonus vengano tenute in considerazioni anche altri redditi percepiti in altri rapporti di lavoro con aziende diverse.

Come rinunciare al trattamento integrativo o Bonus IRPEF

Come detto in precedenza può capitare che il nuovo datore di lavoro non abbia tutte le informazioni necessarie per erogare o meno il bonus. Nel caso il lavoratore abbia già cognizione della non spettanza del trattamento integrativo, potrà comunicare tale circostanza all’azienda con apposito modulo al fine di evitare l’erogazione e non rischiare di doverla restituire in dichiarazione dei redditi.

Come restituire il trattamento integrativo o Bonus IRPEF

Come si diceva, il trattamento integrativo è erogato dall’azienda direttamente in busta paga al lavoratore e la misura massima del bonus, considerando qualsiasi rapporto di lavoro intrattenuto dal dipendente nel corso dell’anno, non può eccedere la somma di 1.200 euro. Nel caso il lavoratore si renda conto di aver percepito più dell’effettiva spettanza potrà chiedere all’ultimo datore di lavoro, in sede di conguaglio di fine anno, di trattenergli la somma non dovuta. Questa strada è praticabile entro il 12 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento dei redditi e del bonus non spettante. Superata tale date la restituzione potrà avvenire solo presentando la dichiarazione dei redditi (modello UNICO PF o 730) e versando gli importi in eccesso.

I lavoratori domestici hanno diritto al trattamento integrativo o Bonus IRPEF?

Il rapporto di lavoro domestico è un particolare schema lavorativo che presenta svariate semplificazioni per la famiglia datrice di lavoro. Tra queste spicca sicuramente che sulla busta paga del personale domestico non viene effettuata alcuna trattenuta di IRPEF. Quindi per colf, badanti, baby-sitter, ecc. il datore di lavoro non procedere ad erogare alcun bonus. In ogni caso, se il lavoratore domestico rientra nei limiti di reddito illustrati può sicuramente beneficiare del bonus IRPEF. Per fare ciò dovrà:

  • Farsi rilasciare dal datore di lavoro l’attestazione dei redditi percepiti;
  • Presentare la dichiarazione dei redditi (UNICO PF o 730);
  • Attendere il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il trattamento integrativo o Bonus IRPEF è un costo a carico dell’azienda datrice di lavoro?

Si è detto che l’azienda eroga direttamente in busta paga, al proprio personale, il trattamento integrativo. Anche se le somme, materialmente, sono pagate dal datore di lavoro questo non vuol dire che siano un costo a suo carico. Infatti, dopo aver anticipato detti importi, questi sono portati in compensazione con le imposte e contributi che mensilmente vengono versati con il modello F24.

Conclusione

Il trattamento integrativo o bonus IRPEF è un beneficio disponibile per alcuni contribuenti in Italia. Per beneficiare del credito, i contribuenti devono soddisfare determinati requisiti e presentare, ove necessario, documentazione per il corretto calcolo dell’importo. Il bonus può essere erogato direttamente dal datore di lavoro o richiesto presentando la dichiarazione dei redditi.